Brand Awareness: Farsi conoscere per vendere

Fase di Brand Awareness: La notorietà del marchio nel Funnel Marketing

Se sei un imprenditore di una piccola e media azienda ti sarà sicuramente capitato di sentir parlare della fase di Brand Awareness e della sua importanza all’interno di un processo acquisizione della clientela.  Prima di tutto vediamo nel dettaglio cos’è la Brand Awareness e perché è così importante migliorare la consapevolezza del tuo marchio per affermare il tuo brand nella mente del cliente ideale.

Cos’è la Brand Awareness?

La Brand Awareness (o anche detta “consapevolezza del marchio”) è il modo in cui i consumatori riconoscono e ricordano la tua attività. Maggiore è la notorietà del marchio che si riesce a creare, più il pubblico avrà familiarità con la tua azienda, messaggi e prodotti. Per comprendere meglio, esiste una definizione della Brand Awareness molto efficace, data da Jeff Bezos:

“La brand awareness è cosa le persone dicono di te,
quando tu esci dalla stanza.”

All’interno di una strategia di funnel marketing, la Brand Awareness rappresenta la “prima fase”, indispensabile per diventare i primi nella mente dei consumatori, quando questi ultimi saranno pronti ad effettuare un acquisto. In definitiva, la Brand Awareness è una fase del processo di marketing, in grado di influenzare le decisioni di acquisto dei clienti.

Fase di Brand Awareness: come inserirla all’interno di una strategia di funnel marketing

Non è un segreto che oggi le persone trascorrano molto del loro tempo online. Secondo uno studio condotto da Hootsuite e WeAreSocial nel 2019 le persone hanno trascorso una media di 6 ore al giorno collegati ad internet. Questo significa che se vuoi sviluppare la tua fase della Brand Awareness, internet è sicuramente il primo posto dove devi essere! Ma cosa fare esattamente su internet?

Vediamolo insieme…

In questa fase del funnel marketing, per farsi conoscere e (successivamente) vendere, è necessario pianificare campagne e attività mirate ad aumentare la consapevolezza del marchio, come:

  • Creazione di un piano dei contenuti che miri a “solleticare” i trigger point del cliente ideale e a sollecitare i sui punti di dolore;
  • Messa a punto di un piano di distribuzione per ogni fase del processo di acquisto;
  • Analisi, monitoraggio dei risultati e ottimizzazione del processo, fino a quando non si trova il migliore angolo di attacco della strategia.

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Perché è così difficile migliorare la Brand Awareness?

Migliorare la consapevolezza del marchio è difficile perché dobbiamo scontrarci con 4 problemi principali:

  1. SCARSA ATTENZIONE DEGLI UTENTI: come consumatori oggi siamo letteralmente bombardati di messaggi pubblicitari e da prodotti che potremmo desiderare o di cui abbiamo bisogno. Per questo motivo abbiamo sviluppato la cosiddetta “advertising blindness” (ovvero la cecità verso l’advertising) che serve ad alleggerire il nostro cervello dal sovraccarico cognitivo di cui siamo vittime. Il sovraccarico cognitivo (o “Information overloading”) si verifica infatti, quando si ricevono troppe informazioni per riuscire a prendere una decisione sulla quale focalizzare la propria attenzione.
  2. ECCESSIVO RUMORE NEL MERCATO. La capillare diffusione e la semplicità d’utilizzo degli strumenti di marketing (software, Social Network, piattaforme di marketing automation, ecc..), ha creato fra gli imprenditori la falsa opinione che “fare marketing” sia facile. C’è la falsa credenza che fare marketing equivalga a “fare pubblicità”, ovvero: sponsorizzare post, fare un video al giorno o inviare newsletter a profusione. Proprio questa opinione comune purtroppo, ha moltiplicato esponenzialmente la quantità di “rumore” e messaggi pubblicitari ai quali, ahimè ogni giorno siamo sottoposti.
  3. MANCANZA DI FOCUS: non è sempre colpa degli altri, cioè dei competitor che fanno “rumore” e della scarsa attenzione degli utenti, ma abbiamo grandi responsabilità anche noi come imprenditori. Prima di pensare ad una fase di Brand Awareness dovremmo avere bene in mente alcuni concetti fondamentali, come: il nostro target ideale, la nostra idea differenziante rispetto alla concorrenza ed il nostro posizionamento.
  4. MANCANZA DI INDICATORI DI PERFORMANCE (KPI) CHIARI: la Brand Awareness infatti, quando inserita correttamente all’interno di una strategia di marketing ha delle specifiche KPI da monitorare che, non sono assolutamente: il n° di fan su Facebook, il numero di follower su Instagram, il traffico organico, la copertura organica sui Social, ecc..

A questi problemi si aggiungono anche alcune false credenze molto radicate nel settore del marketing (spesso proposte come soluzioni, dai finti guru del marketing), come:

  • L’idea di “lavorare alla consapevolezza del marchio” una sola volta (senza inserire questa attività all’interno di una strategia evergreen);
  • L’idea di “lavorare alla consapevolezza del marchio” grazie ad una campagna Facebook con obiettivo “Notorietà del marchio”;
  • L’idea di costruire la propria Brand Awareness dall’oggi al domani.

Sapevi che per essere “riconosciuti” è necessario avere almeno 11 touch point con gli utenti, oppure essere visti in almeno 7 ore di video contenuti?

Le KPI per “misurare” la fase della Brand Awareness

Ad un occhio inesperto potrebbe apparire che il successo della fase di Brand Awareness sia difficilmente “misurabile” perché molto soggettiva rispetto ad altre attività di marketing. Al contrario invece, esistono utili KPI da monitorare per verificare gli effetti delle nostre attività sulla consapevolezza del marchio. Non esiste un solo indicatore, ma diversi, come:

  • Costo per interazione
  • Costo per visualizzazione video
  • Tasso di clic degli annunci
  • Costo per contatto acquisito
  • Costo per 1000 impressions
  • Ritorno della spesa pubblicitaria (ROAS)
  • Traffico “diretto” sul sito
  • N° di accessi al sito, per keyword branded

La capacità di analizzare le suddette KPI nel loro insieme, si acquisisce con metodo e pratica.

In conclusione

In definitiva, per sviluppare la fase di Brand Awareness all’interno della tua strategia di funnel marketing, non puoi permetterti di ignorare: in primis il tuo posizionamento, quello dei tuoi competitor, il tuo target ideale ed i loro pain points. Non è più sufficiente avere una presenza online, ma devi metterti nelle condizioni di dominare un intero ecosistema di marketing composto da:

  • Personalità del tuo brand
  • Tone of voice
  • Strategia di funnel marketing
  • Sito web e posizionamento su Google
  • Social media, advertising e video marketing
  • Piano editoriale e di distribuzione dei contenuti.

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